FOTO AEREE DEL COLLE DEL MONASTERO DI SILOE – rilievo aereo estate 2012
STATO DI REALIZZAZIONE ALLA FINE DELL’ANNO 2015
La radice
Il progetto architettonico per la Comunità di Siloe si ispira alle suggestioni dell’architettura cistercense. È attraverso la geometria che l’architettura medievale esprime la propria arte. Le sue forme furono imitazioni di archetipi che richiamano al principio dell’universo. L’arte medievale ha il compito di insegnare, di scuotere, di comunicare, e quindi le emozioni che suscita sono profonde e primordiali.
Simboli
Oggi noi facciamo dell’emozione uno degli scopi principali dell’arte, al di là del significato dell’opera. L’uomo medievale invece era più colpito dal significato che illuminava le forme che dalle forme stesse. Di qui la ricerca sempre più raffinata del simbolismo inteso come linguaggio universale, il mezzo che consente all’uomo di comunicare con le sfere superiori dell’esistenza. Nella chiesa la linea retta regna sulle pareti della navata, la curva sulla volta, gli unici ornamenti sono la luce, il canto e la musica. Il chiostro è il simbolo dell’intimità con il divino, è il centro cosmico in rapporto diretto con i tre livelli dell’universo. Tutte le abbazie cistercensi sono orientate verso la luce, verso Oriente: per volere di San Bernardo nelle chiese le pareti dovevano indurre nel modo più semplice e con la maggiore immediatezza al pensiero della luce.
Materiali
Legno, pietra, rame, vetro, ferro si comporranno in geometrie semplici, proporzioni bilanciate e linee precise per un complesso edilizio più vicino per tipologia a un rifugio modellato dal vento e scolpito nella collina. I materiali più antichi esprimono una modernità al servizio di un cerimoniale antico e uno stile di vita sobrio, che rispetta il luogo. I materiali che resteranno a vista saranno soprattutto legno grezzo, pietra e intonaco in calce.
Le tecniche
A eccezione dei piani interrati, realizzati in calcestruzzo armato, tutto il complesso è costruito con materiali e tecniche scelte per garantire la massima permeabilità con il minimo spreco energetico. Così le murature sono in termolaterizio di grosso spessore con parete esterna ventilata, solai in legno, manto di copertura anch’esso ventilato in lastra di zinco-titanio. L’impiantistica è ridotta al minimo necessario per limitare i campi elettromagnetici. L’acqua proviene da un pozzo perforato a pochi metri dal monastero, è accumulata in una cisterna sotterranea e interamente restituita al luogo mediante un impianto di fitodepurazione.
Le scelte
La progettazione ha puntato a un inserimento il più discreto possibile nel contesto naturale. Per questo motivo l’intervento si presenta unitario occupando la parte più pianeggiante del terreno. Le murature perimetrali esterne sono per lo più in pietra locale a vista. Le parti in legno sia degli infissi sia dei rivestimenti di facciata sono stati lasciati al naturale. La pianta quadrata, originata dal grande cavedio centrale che ha il forte significato previsto dalla regola benedettina, è funzionale a una distribuzione degli spazi organizzata sulla vita della comunità. La compattezza e la linearità del monastero è bilanciata da una voluta discontinuità delle linee, dettata anche dai dislivelli del terreno.